Ed a pagare, come al solito, sarà in primo luogo l’ammalato.
[24/9/2015] Pagamento cash, perché per fare alcuni esami off label dovrà sborsare di tasca propria il costo per la loro esecuzione, ma vi sarà anche chi dovrà pagare in termini di salute perché, se non avrà la possibilità di pagarsi l’esame, non potrà arrivare al termine di un percorso diagnostico.
Data:
24 Settembre 2015
[24/9/2015] Pagamento cash, perché per fare alcuni esami off label dovrà sborsare di tasca propria il costo per la loro esecuzione, ma vi sarà anche chi dovrà pagare in termini di salute perché, se non avrà la possibilità di pagarsi l’esame, non potrà arrivare al termine di un percorso diagnostico.
Pagherà anche il medico chiamato a rispondere in solido degli esami prescritti e non conformi a quanto previsto dalle tabelle. Questo in spregio a quello che è il comportamento etico, professionale del professionista che agendo secondo scienza e coscienza, viene defraudato dell’appropriatezza prescrittiva. Non sarà più la clinica che guiderà l’operato medico nella diagnosi e cura dei malati, bensì i dettami burocratici ragionieristici.
Allora ditelo chiaramente cari signori governanti, sono prove di smantellamento definitivo del SSN.
Si va a grandi passi verso una sanità a pagamento. Si creano opportunità molto grandi per chi si occupa di mutue private. E’ questo il futuro che dobbiamo aspettarci? Una sanità dove si cura solo chi ha i soldi?
E ritorna, allora, la necessità di riproporre la questione meridionale in sanità. Meridione dove è più evidente il divario di accesso alle cure legato al reddito, dove è più marcato il peso delle malattie croniche, dove non esiste una medicina del territorio efficiente.
Eppure, parliamo del SSN, un sistema riconosciuto da tutti gli altri Paesi come il miglior modo per prevenzione e cura delle patologie, e che ora sta diventando moribondo esso stesso.
La Sanità paga anni di cattiva gestione e di latrocini, peraltro evidenti anche in altri ambiti di gestione della cosa pubblica, e che nei fatti si concretizzano con questi tagli lineari sui servizi che penalizzano soltanto la gente, senza mettere in campo nulla che possa contenere lo spreco di danaro.
Solo che anche questi nuovi risparmi penalizzano sempre l’anello più debole, il Malato.
Eppure, a nostro avviso, ci sono tanti modi per poter operare risparmi in sanità. Solo che non si ha la capacità di poterlo fare o la volontà di farlo.
Pensate solamente agli sprechi che sono più evidenti e giornalmente sotto gli occhi di tutti. Dalla leggerezza nella gestione delle utenze, sprechi di acqua, luce, riscaldamento, ai tanti appalti milionari che hanno prodotto strutture incompiute, vere cattedrali nel deserto. Dalla mancata volontà di perseguire la meritocrazia, agli ospedali chiusi a metà, che non servono al cittadino e sono un costo per la comunità.
Quanti esempi ognuno di noi può fare?
Questo decreto della ministra Lorenzin, inserito nel DL Enti Locali, non ci piace.
Non ci piace perché limita l’autonomia decisionale del medico, lo mortifica per quanto riguarda l’appropriatezza della prescrizione il cui ambito è di esclusiva pertinenza del medico stesso ma, ancor più, mortifica il malato che non riceve la migliore prescrizione.
Anche USSMO (Universo Sanità Sindacato Medici Ospedalieri) assume una netta posizione critica su quanto riportato nel Decreto del Ministro Lorenzin considerandolo come il modo più sbrigativo per risparmiare sulla spesa.
Si operano dei tagli lineari, finalizzati esclusivamente al risparmio, e nascosti dietro la parola “appropriatezza” prescrittiva.
Sicuramente, il periodo che ci stiamo accingendo a vivere ci vedrà in prima linea nel protestare contro una Sanità sempre meno aderente ai bisogni dei cittadini più poveri.
Ultimo aggiornamento
24 Settembre 2015, 15:46