Guardiamo la Luna e non guardiamo il dito!

Franco [16/3/2016]  Da parecchio tempo stiamo assistendo alla sollevata di scudi nei confronti del Presidente della Regione Puglia da parte di  Sindaci, Cittadini, Organismi vari in merito al riordino della rete ospedaliera che il Presidente Emiliano ed il Direttore Generale Gorgoni hanno portato alla ratifica da parte dell’Assemblea Regionale.

Data:
16 Marzo 2016

Guardiamo la Luna e non guardiamo il dito!

Franco

Franco

[16/3/2016] 

Da parecchio tempo stiamo assistendo alla sollevata di scudi nei confronti del Presidente della Regione Puglia da parte di  Sindaci, Cittadini, Organismi vari in merito al riordino della rete ospedaliera che il Presidente Emiliano ed il Direttore Generale Gorgoni hanno portato alla ratifica da parte dell’Assemblea Regionale.

Ognuno adducendo  ragioni più o meno valide che alla fine della discussione si traducono, nella maggior parte dei casi, in un nulla di fatto.

Questo perché la coperta è troppo corta ed alla fine da qualche parte bisogna tagliare per reperire risorse. Procedura che non può che lasciare scontenti alcuni amministratori locali e, momentaneamente, salvi altri ospedali ed il relativo personale.

Con il tempo vedremo se la chiusura sarà una reale chiusura o una pseudo chiusura che porterà pochi benefici all’economia regionale e molti disagi a cittadini e operatori sanitari, tra i quali i medici, primi responsabili del governo clinico della sanità.

Ma non è su questo, al momento, che vogliamo cimentarci.

Siamo fermamente convinti che la piena responsabilità della decisione sia della Giunta e della Politica, specie se questa decisione è stata assunta senza il coinvolgimento di altre forze, in prima battuta dei medici e, poi, degli altri operatori sanitari.

USSMO, invece, invita tutti a spostare il campo di osservazione. Non guardare il dito ma la luna.

Ci spieghiamo meglio.

Questo, è, di fatto l’ennesimo riordino della rete ospedaliera. Al di là dell’opportunità delle specifiche chiusure, ci sarà un motivo per cui avviene tutto ciò?

La risposta è presto data.

La Puglia è definanziata nella spartizione del Fondo Sanitario Nazionale. Come lo è il resto del Sud.

E’ questo il motivo di tutto quanto sta accadendo. La nostra Regione già da anni è spremuta come un limone. Dapprima con il piano ospedaliero Fitto ed il blocco delle assunzioni, cosa che si è ripetuta con il governo Vendola e con l’attuale. La Puglia colpita dal piano di rientro e dalle necessità della spending review ormai presenta una situazione della sanità pubblica agonizzante.

Il definanziamento è nei numeri. Rispetto all’Emilia Romagna, una realtà di eccellenza, e paragonabile alla Puglia come popolazione, noi riceviamo oltre un miliardo e seicento milioni in meno di finanziamento della spesa sanitaria (e derivante dalla spartizione del predetto Fondo) ed abbiamo circa 20.000 unità in meno di operatori sanitari.

E’ un dato di fatto incontrovertibile.

Noi non siamo peggio delle altre Regioni, anzi, siamo più bravi perché riusciamo a sostenere un Sistema Sanitario Regionale con prestazioni in alcuni centri, di eccellenza, nonostante le scarse risorse, quasi da fame. E la mobilità passiva, a volte è sostenuta dai lunghi periodi di attesa per ricoveri ed esami.

Allora il consiglio che USSMO vuole dare alla politica è quella di smettere di litigare sul nulla e di aggregare le forze, con le altre regioni meridionali, per sovvertire il trend che vede il Sud sistematicamente penalizzato quando c’è da ottenere il riparto di fondi per qualunque attività.

E, in questo caso, l’appello nostro è pressante perché si parla della salute dei Cittadini.

Bari, 16 marzo 2016 

Ultimo aggiornamento

16 Marzo 2016, 17:54