Comunicato Stampa. Protesta o Responsabilità?
ussmo [8.7.
Data:
15 Luglio 2019
Come ogni anno, con l’arrivo del periodo estivo, le carenze nell’assistenza sanitaria si rendono sempre più evidenti e la importante attività assistenziale negli Ospedali si regge solo sul senso del dovere dei pochi medici ed operatori sanitari.
Il periodo delle ferie mette a nudo tutte le difficoltà che il personale sanitario incontra già durante l’anno e, che, con una spartizione dei compiti tra tutto l’organico presente nel periodo non estivo permette di far funzionare la macchina ospedaliera del SSN. Ma d’estate, per quanto ci si voglia industriare, le carenze negli organici sono tali che alcune attività restano scoperte e, di conseguenza, si deve fare a meno di quelle che, sebbene importanti, non pregiudicano il buon esito dell’assistenza ospedaliera ai Degenti.
Perché è proprio ai Pazienti ricoverati che va destinato il primo interesse e, di conseguenza, tutto deve essere organizzato affinché il Malato non abbia alcuna conseguenza del disagio lavorativo che l’estate e la conseguente riduzione del personale per ferie, comporta.
Non si può evitare di concedere un breve periodo di ferie a chi, per tutto l’anno, lavora in condizioni di grande precarietà ed al limite delle capacità. Si tratta solo di striminziti 15 giorni, ma che necessitano al fisico per riacquistare un minimo di tonicità e che permettono una ripresa lavorativa adeguata.
Pochi per volta saranno i Medici, gli infermieri, ed il personale sanitario che potrà andare in ferie, perché bisogna garantire il regolare funzionamento di tutte le attività, dalle degenze alle sale operatorie, alle guardie, ai pronto soccorso, così come le diagnostiche e gli ambulatori. Questo perché la malattia non va in ferie ed i Malati devono sempre trovare risposte adeguate alle loro necessità, in qualunque periodo dell’anno.
Il continuo blocco del turnover ha portato nel tempo ad importanti riduzioni di personale che non sono mai state rimpiazzate se non in minima ed insufficiente parte. Tutto questo porterà in questo periodo dell’anno a difficoltà importanti per svolgere la normale attività lavorativa, specie quella ambulatoriale. Alcuni ambulatori dovranno essere chiusi per forze di cose (in alcuni vi è la peculiarità di un solo medico), alcuni reparti dovranno accorparsi o operare delle brevi chiusure perché altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di permettere al personale di andare in ferie.
Tutto questo porta a sovraccarico di lavoro per Medici e personale ospedaliero che rimane in servizio perché con utenza ricoverata e prestazioni invariate, una riduzione del personale, anche di una sola unità, aggraverà il già precario equilibrio esistente. A nulla sono valsi gli inviti della Fnomceo di portare negli ospedali i medici specializzandi dell’ultimo anno di ogni disciplina. Questo potrebbe avere un duplice effetto: -portare forza lavoro aggiuntiva che per un anno, ma così per ogni anno, potrebbe colmare parzialmente vuoti negli organici dei medici ed avrebbe il pregio di compensare l’assenza del personale medico in ferie, -inoltre, avrebbe il vantaggio di liberare ogni anno le borse di specializzazione di questi colleghi le quali permetterebbero ad una parte degli oltre 10.000 laureati medici in standby, di poter accedere alle scuole di specializzazione e vedere, quindi, realizzato l’ambito traguardo di una borsa di specializzazione.
Per il momento, rischiamo di parlarci solo addosso continuando a denunciare le carenze degli organici Medici in Ospedale non vedendo alcuna efficace soluzione. Allora bisogna passare dalle parole ai fatti e l’unico mezzo concreto che si ha a disposizione è quello di dichiarare lo Stato di Agitazione. Ma può un Medico mettere in difficoltà il Paziente? Per ora il Senso di Responsabilità ed il rispetto dei Malati ci sta facendo tentennare, ma per quanto tempo ancora potremo sopportare tutto questo disagio lavorativo?
Il Segretario Dr Franco Lavalle
Ultimo aggiornamento
15 Luglio 2019, 04:02